Benvenuti nel mio sito

Sono Alfonso Navarra e mi definisco un "antigiornalista" (ed un antiesperto"): non stimo ciò in contraddizione con l'essere stato direttore del periodico "Difesa-ambiente", edito dalla Euroedizioni (testata purtroppo oggi chiusa). E di coltivare e nutrire progetti editoriali come quelli de "Il Sole di Parigi" (www.ilsolediparigi.it), che spero da solo telematici possano diventare anche cartacei.
In realtà mi reputo un rivoluzionario nonviolento di professione perché, all'interno del lavoro collettivo dei movimenti ecopacifisti, da "storico" obiettore di coscienza, il mio impegno principale è promuovere l'obiezione di coscienza alle spese militari e nucleari (www.osmdpn.it).
Gli incarichi associativi che ricopro: sono nel Direttivo dell'Associazione Energia Felice che è stata propagonista della campagna vittoriosa sul referendum antinucleare del 2011; e sono presidente di Kronos Pro Natura, affiliata ad Accademia Kronos.

Sono anche segretario della Lega per il disarmo unilaterale, fondata da Carlo Cassola nel 1978, promotrice, appunto, della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa Popolare Nonviolenta.

 
della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa Popolare Nonviolenta.

Ho fondato, con Luigi Mosca e Mario Agostinelli, nel 2014 i "Disarmisti esigenti" (www.disarmistiesigenti.org), di cui sono il portavoce.

Scrivo libri sul tema antinucleare; l'ultima mia fatica in questo senso è di aver curato, per i tipi della EDIESSE, insieme a Mario Agostinelli e Luigi Mosca, l'edizione italiana dell'ultimo pamplhet di STéphane Hessel, "ESIGETE! il disarmo nucleare totale" (marzo 2014).
Ma consiglio a tutti la lettura di "La guerra nucleare spiegata a Greta", EMI, 2007, che ho pubblicato con la prefazione di Alex Zanotelli.
Questo sito contiene le mie riflessioni e le mie proposte per una nuova società orientata alla pace attraverso il necessario percorso del disarmo.

Avviso ai visitatori

Uso questa pagina "Avviso ai visitatori" come una specie di vetrina. Vi mostro quali sono le mie offerte editoriali da acquistare e le occasioni pubbliche in cui è possibile incontrarmi di persona. Vi riporto anche l'abstract dei miei ultimi post che si possono leggere per intero nella sezione "Archivio Articoli".

  La convergenza di No Nato e No TTIP 

In occasione della Giornata europea decentrata contro il TTIP che si tiene l' 11 ottobre 2014, proprio in contemporanea con  Convegno "Come uscire dalla NATO", organizzato dalla  Rete NO-War di Roma, sottopongo alcune riflessioni per la convergenza di questo impegno "alter-global" con la lotta per il disarmo e la pace....

Una carta ONU per un mondo libero dalle armi nucleari

Questa Carta dovrebbe essere caratterizzata da 3 punti:
1- la proclamazione solenne che esiste un diritto per l'intera umanità a vivere libera dalla minaccia nucleare (anche Obama nel suo discorso a Praga nel 2009 non ha parlato di diritto ma di necessità di vivere liberi dalla paura della guerra nucleare);
2- la decisione di dichiarare proibita l'arma nucleare allo stesso modo (e a maggior ragione) in cui è stata stabilita la proibizione per l'arma chimica;
3- la definizione di crimine contro l'umanità il mantenere in funzione gli arsenali nucleari e non impegnarsi a distruggere le armi nucleari in proprio possesso: non solo l'uso dell'arma ma la stessa "deterrenza", che è minaccia d'uso.
 
 
1)comune Umanità; 2) appartenenza alla Madre Terra; 3) eguaglianza: società del diritto eguale tra le differenze (a partire dalla differenza tra maschile e femminile); 4) nonviolenza; 5) conversione ecologica all’economia della sobrietà.
 
 
Gli ordigni nucleari, se la teoria dell'inverno nucleare fosse pienamente comprovata, potrebbero secondo ogni logica essere inseriti a tutti gli effetti nella categoria delle armi di distruzione climatica: le catastrofi climatiche che possono provocare sono un effetto essenziale del loro impiego.
 
 
La dottrina nucleare del presidente USA sembra la proiezione emblematica di una ossessione alla sicurezza armata che può condurre ad esiti autolesionisti, così come il disprezzo della diplomazia internazionale non giova certamente alla attrattività egemonica di Washington.